Per la sola ragione del viaggio, viaggiare Scrivo questo mentre sorvolo la Groenlandia. Sotto di me un paesaggio spettacolare: ghiacciai che rigurgitano bianchissimi iceberg nel mare blu cobalto, altipiani candidi e accecanti interrotti da montagne nerissime che spiccano nel cielo di azzurro acciaio. Ma, e' veramente "viaggiare" questo? No! Questo e' "andare" da A a B, da Amsterdam a Banff. Il viaggio non e' guardare da un finestrino: il viaggio e' vivere i luoghi che si stanno attraversando, e' sentire il vento tra i capelli e il sole sulla pelle, e' sentire la rugosita' della strada scorrere sotto di se', il viaggio e' liberta'. Il viaggio e' bicicletta. La bicicletta e' l'unico mezzo di trasporto dove non sei compresso in una scatoletta di acciaio e plastica o in un casco da motociclista. E' l'unico mezzo che ci permette di ascoltare la natura e i nostri pensieri, senza il costante rombo di un motore a combustione interna, senza la fretta di arrivare, senza il nervosismo della destinazione. La bicicletta e' fisicita', essenzialita', liberta'. Fisicita': e' sentire il proprio corpo che lavora a regime, come un motore messo a punto alla perfezione, il cuore che da' la cadenza ai pedali e viceversa; e' riscoprire la dimensione autentica del proprio corpo sentendo il fisico trasformarsi: i muscoli che si irrigidiscono, i polmoni che si aprono, la mascella che si rilassa dallo stress quotidiano, la testa che si svuota dai pensieri e si apre alla natura, lasciando spazio alle sensazioni antiche di quando l'uomo dialogava con il proprio corpo per la sua sopravvivenza. Essenzialita': e' sapere che tutto cio' che possiedi sta in due borse; e' dimenticarsi cosa sia una sedia o un letto; e' scoprire la fame sana, quella che viene solo dopo giorni di sforzi intensi e che permette di riscoprire i sapori, anche quelli semplici di una scatoletta di alici e pomodori spalmati sul pane; e' scoprire la semplice accoglienza degli autoctoni pronti ad offrire ospitalita' o anche un sorriso; e' tornare da un lungo viaggio e scoprire quanto i problemi quotidiani siano irrilevanti; e' condividere gli sforzi, la sofferenza, la gioia e la natura con la persona amata. Liberta': e' fermarsi a bordo strada in pieno deserto di Atacama, infilarsi nel sacco a pelo e non poter dormire per la meraviglia dell'ultimo cielo incontaminato sulla terraferma; e' fermarsi in un prato in punta ad un fiordo islandese e cenare guardando dalla tenda le balene che soffiano e saltano; e' dormire su un morbido tappeto di muschio verde in un'insenatura norvegese godendosi la calda luce arancione del sole di mezzanotte; e' fermarsi su una spiaggia della Corsica irraggiungibile in auto, tuffarsi nel mare cristallino e poi proseguire la pedalata lasciando che la brezza e il sole asciughino la pelle; e' godersi il calduccio del sacco a pelo ascoltando la pioggia che scroscia sul telo della tenda nella notte di alta quota; e' pedalare fino ad un passo da 4600 metri in Pamir e restare a bocca aperta per la mancanza di ossigeno e per lo stupore della sensazione di essere stati teletrasportati improvvisamente su un altro pianeta dove i colori del cielo e delle montagne sono stati mescolati. Per la sola ragione del viaggio, viaggiare. In bicicletta.